Il peso della cultura

 In Andamento del mercato immobiliare, MERCATO IMMOBILIARE

Per migliaia di studenti fuorisede è scattata l’ora di tornare nelle città universitarie a caccia di stanze in affitto.

Manca davvero poco all’inizio delle lezioni universitarie e gli Atenei si preparano a ripartire con ritmi prepandemici, ma anche con i vecchi problemi lasciati irrisolti, soprattutto per gli studenti fuorisede alle prese con gli affitti alle stelle per una camera nelle grandi città.

I rincari per i fuorisede con gli affitti insostenibili

Milano, la città da dove è partita la protesta degli studenti universitari in tenda contro il caro affitti, resta la più cara. Il costo medio di una stanza singola è di 626 euro al mese. 348 euro per una camera doppia.

A Bologna, che supera per la prima volta la Capitale, il canone medio di una stanza singola è di 482 euro. 249 euro per un posto letto in doppia.

Roma è seconda per il prezzo medio in una camera condivisa di 272 euro, ma per potersi permettere una stanza tutta per sé bisogna mettere a budget 463 euro al mese.

In quarta posizione c’è Firenze con i suoi 435 euro per una stanza singola e i 255 euro di media per un posto letto in stanza doppia.

Quest’anno il record dei rincari per i prezzi delle stanze singole spetta a Bari con un +29% rispetto allo scorso anno.
Prezzi in aumento con un +18% anche a Brescia e Palermo.
Parma e Pescara vedono un incremento del canone della singola del +16% in un anno.

La geografia degli aumenti di domanda e offerta

Un rapporto di Immobiliare.it Insights, dedicato al mercato dei fuorisede in Italia, evidenzia che gli studenti fuorisede in affitto si ritrovano ad affrontare ancora una situazione di rincari dei prezzi, ma con un’offerta di alloggi in aumento.

A Milano si registra un aumento dell’offerta (+36%), pur conservando un aumento della domanda del +15%.

Aumenta l’offerta di alloggi nelle due città a forte vocazione universitaria come Bologna (+33%) e Padova (+30%).

Roma, ovviamente, è una delle città più ambite con la fama sempre crescente dell’Università La Sapienza nelle classifiche mondiali (è il primo ateneo italiano nel Ranking Arwu Shanghai 2023), i suoi altri due atenei pubblici e sei privati. Non a caso la domanda, negli ultimi 12 mesi, è in crescita del +55%.
Non si può dire lo stesso dell’offerta, che rispetto alla media nazionale fa registrare un modestissimo +7% rispetto al 2022.

Questa crescita degli alloggi disponibili, osserva Carlo Giordano, board member di Immobiliare.it., porterà a un miglior equilibrio tra domanda e offerta che darà un freno alla risalita dei canoni di locazione.

Opportunità low cost per gli studenti fuorisede in affitto

Quindi, nonostante la protesta delle tende, durante lo scorso anno accademico, quasi in tutta Italia, gli universitari tornano a scontrarsi con gli stessi problemi.

Gli studenti, specie nelle grandi città, a causa dei costi insostenibili si stanno progressivamente spostando dai quartieri più centrali alla prima cintura periferica.
Alcuni denunciano di essere costretti a cercare un posto letto lontano da zone universitarie, altri annunciano che, in assenza di misure da parte del Governo, già a settembre potrebbero ripartire le mobilitazioni.

Ma va evidenziato che su tutto il territorio nazionale ci sono centri urbani che, forti della presenza di collegamenti rapidi con le grandi città e un’ottima offerta formativa, si propongono come alternativa ai poli di maggiore dimensione. Da Nord a Sud l’aumento dell’offerta degli alloggi, specie nei centri satellite, è significativo (+50% rispetto a un anno fa) e a prezzi di gran lunga inferiori.

Tra le buone notizie, si rileva che l’attenzione degli ultimi mesi verso la tematica del caro affitto, che ha coinvolto in maniera trasversale i principali poli universitari italiani, ha sortito l’effetto di risvegliare l’interesse dei piccoli proprietari verso un mercato, quello delle stanze, appunto, percepito come più redditizio, sicuro e reattivo rispetto a quello tradizionale.
I piccoli proprietari stanno infatti valutando con interesse queste formule di locazione. In alcuni piccoli centri l’offerta sta anticipando la domanda, con una ragionevole attesa a settembre di prezzi calmierati dalla competizione di mercato.

Con gli studenti i proprietari stipulano soprattutto contratti transitori annuali (69,5% dei contratti che interessano questa categoria di inquilini) e contratti a canone libero (23,2%). Si chiede ai genitori di fornire garanzie con documentazione reddituale.

 

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